Stamattina, dato il cambio dell'ora, e visto che il letto è di quanto più scomodo riusciate a immaginare, ci siamo svegliate alle 8.30. Doccia, colazione, preparazione della demi-baguette per pranzo al sacco, il tutto con molta molta calma, che tanto non ci correva dietro nessuno, e siamo partite alla volta di Bordeaux.
Arrivate a Quinconces (che, per inciso, è la piazza più grande di Francia, e una delle più grandi d'Europa), abbiamo avuto la brillante idea di fare pranzo sul lungofiume. Ora, è vero che la giornata era meravigliosa, un sole stupendo in un cielo terso che più terso non si può, ma c'era un vento talmente gelido che ti tirava la pelle della faccia verso le orecchie meglio di un chirurgo plastico.
Nonostante ciò, dopo il pranzo abbiamo resistito e ci siamo addentrate nel quartiere degli Chartrons, precisamente in Rue Notre Dame, dove c'era il mercatino dell'antiquariato insieme alla Festa del Vino Nuovo (praticamente: la Sagra dell'Acquaticcio, ma con stile).
Abbiamo assaggiato il vin bourru (l'acquaticcio, appunto), abbiamo preso un cartoccio di castagne e due bicchieri di vino caldo a testa, mentre Elisa faceva amicizia con un cane io ho visitato la chiesa di turno, che ci sta sempre bene (Saint Louis) e poi ci siamo imbattute in un simpatico quartetto che faceva rockabilly e blues.
Un po' per il freddo, un po' perché il vinello faceva effetto, abbiamo iniziato a ballare (qualcuno ci ha anche emulate), ma purtroppo non siamo riuscite a far muovere tutti, come invece avremmo voluto (questi francesi fanno tanto i fighi, ma sono un po' ingessati...).
Non paghe, siamo saltate sul tram in direzione Pessac, dove abbiamo raggiunto i nostri amici artisti spagnoli (vedi post precedente) che stavano facendo i graffiti al Festival Vibrations Urbaines e abbiamo assistito (dalla tribuna VIP, bevendo punch e mangiando tartine, rigorosamente gratis) alla gara di skateboard. Al termine, siamo rientrate a Bordeaux per cenare Chez les Ploucs, dove tutti i camerieri sono vestiti da Super Mario, il pavimento è coperto di paglia e le portate sono per lo più specialità basche. Finita la cena, c'è calata la palbebra e vista la temperatura polare, abbiamo deciso di rientrare.
Domani è lunedì, e per Elisa è il primo giorno di lavoro...
Nessun commento:
Posta un commento