domenica 23 settembre 2012

Impressions parisiennes

Gentilmente Elisa si  è offerta di partecipare ancora più attivamente a questa sottospecie di diario.

Finora aveva contribuito in maniera "fotografica", ma inalando l'aria parigina le è partita la vena artistica, e ha quindi deciso di regalare a voi venticinque lettori (questa è una citazione manzoniana bella e buona!) le sue impressioni di settembre. Cito testualmente:

"L'avevo promesso che ci avrei messo lo zampino anch'io, quindi, come direbbero a Paris... voilà!!
Mi presento, je m'appelle Elisà... l'accento è d'obbligo (ci ho provato a spiegar loro la pronuncia italiana... i miei sforzi sono stati evidentemente vani).

Che dire? Ho la fortuna di assaporare l'atmosfera di una delle città più romantiche del mondo. Ebbene sì, invidiatemi, perché Parigi è davvero una città incantevole, persino d'autunno... il grigiore del cielo, che si mescola a quello dei tetti ed al fumo che fuoriesce dagli infiniti comignoli, è una visione talmente romantica che in alcuni scorci vi sembrerà di essere parte di una vecchia foto in bianco e nero ritrovata nella polverosa soffitta di una vecchia signora parigina. 

Ma mi sembra onesto dirvi che non sono solo le soffitte ad essere polverose... acari, blatte, moquettes pluricentenarie e tutto quello che di sporco riusciranno a creare le vostre menti, a Parigi sono parte integrante dell'arredamento... e vi giuro che avrete un certo timore nel munirvi di disinfettante e straccetto... l'effetto sarà uno strano senso di colpa, come d'aver cancellato quell'istanza storica ed estetica che a Parigi ricopre ogni cosa (compresi posate, piatti e bicchieri, e non di rado anche i tavoli).

Ma non preoccupatevi, vi abituerete presto, credo addirittura che non potrete più farne a meno, e a questo punto non vi scandalizzerete neppure di trovare in cucina alimenti non identificati scaduti nel secolo scorso... o ancora residui di cene consumate ad aprile 2010 e gelosamente conservati nella speranza che possano migliorare la loro annata!!

Non ha importanza... siete a Parigi, miei cari..."


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