giovedì 27 settembre 2012

Quelle puanteur!

No, se cercate un posto che profumi non dovete venire assolutamente a Parigi.

Perché, a parte i luoghi evidentemente turistici, e i bagni pubblici (gratuiti!!!) in stile art déco della stazione métro Trocadéro, Parigi non è assolutamente una città profumata.
Ovunque vi giariate, che sia nei tunnel del métro, in strada, sotto un loggiato, anche in pieno centro, non importa, sentite sempre quello strano odore che non si riesce bene a capire cos'è, ma dopo un po' che ci combattete capite che è un odore che fa pendant con la città. E come tale, bisogna tenerselo.

MA, sorpresa delle sorprese, c'è un luogo che puzza molto più della puzza della città, e questo luogo si trova... sotto terra. Nelle viscere cittadine, infatti, scorre una rete di più di 2000 km di cunicoli, che altro non sono che... fogne. 


Ebbene sì, con Elisa ci siamo armate di tanto coraggio e, alla modica cifra di 4.30 €, siamo scese a vedere les Egouts de Paris, cioè un museo dedicato al sistema fognario della città. Ovviamente situato nelle fogne.


A parte la puzza indicibile, che in alcuni tratti è davvero insopportabile, la cosa è molto interessante: attraverso un percorso segnalato, fanno vedere come viene recuperata l'acqua dalle grondaie e dalle strade, e come, dopo averla depurata a dovere, questa venga gettata nella Senna.
Non solo: viene spiegato anche come sia possibile che l'acqua dei rubinetti parigini sia potabile (so che sembra strano, ma è così), mentre, in un simpatico filmato nel bookshop, si può vedere che un oggetto caduto chissà come nelle bouches d'égouts può essere simpaticamente recuperato dagli égoutiers, disponibili 24/24 h 7/7 gg.

Buono a sapersi... se solo uno, nel panico più assoluto, si ricordasse il numero, ovviamente lunghissimo.

mercoledì 26 settembre 2012

Spiritualità... parigina

Niente lavoro ancora (il nostro responsabile deve credersi in vacanza!), quindi ulteriore settimana da turisti per noi. 
Visto che il tempo è ancora clemente, ne approfittiamo per fare dei giretti... 

Lunedì pomeriggio, avendo già visto in precedenza il più famoso Père Lachaise, siamo andate a visitare il Cimitero di Montmartre, facilmente raggiungibile in métro dalla linea 2 (Blanche e Place de Clichy) o 13 (Place de Clichy).

Qui sono sepolti personaggi personaggi del calibro di Emile Zola, Dalida, Edgar Degas, Alexandre Dumas, Théophile Gautier, Vaslav Nijinsky, François Truffaut e tanti altri. 

Questo cimitero, molto più raccolto e "intimo" del Père Lachaise, nonché abitato da un'infinità di gatti, presenta però anche delle tombe estremamente romantiche, oserei dire anche poetiche: ad esempio quella di Mieczysław Kamieński, giovane volontario polacco morto nel 1859 nella Battaglia di Magenta, con la statua che lo ritrae nel momento in cui è appena stato colpito dal proiettile.

Subito dopo, per riacquistare un po' di joie de vivre, abbiamo girato un po' per le vie basse di Montmartre, intorno a Place des Abbesses, fino ad arrivare a Rue Lepic, dove si trova il Café Les Deux Moulins, anche questo famoso per il film Le fabuleux destin d'Amélie Poulain


Ieri invece siamo andate alla Moschea di Parigi (la più grande di Francia e la seconda d'Europa dopo quella di Roma), situata nel V Arrondissement (Quartiere Latino, métro Jussieu, linea 7 e 10), soffermandoci alla Salle de Thé. 
Abbiamo degustato dell'ottimo thé alla menta e abbiamo provato il narghilé, di cui ignoravamo assolutamente il funzionamento. Dopo aver chiesto informazioni, abbiamo iniziato ad aspirare da questo strano tubicino, da cui viene fuori un fumo aromatizzato che ricorda un po' il sapore del carbone vegetale. Ideale per una sosta rilassante, very slow... forse però conviene comprarsi tutto l'accricco... ici ça coûte trop cher!

domenica 23 settembre 2012

Se lasci la strada vecchia per quella nuova...



... a Parigi non rimani deluso di certo! Ieri sera siamo state alla festa brasiliana a La Prune Folle (33 Rue de Crussol, métro Oberkampf, linea 5 e 9), un eccentrico localino vintage in cui ero già stata a maggio per la colazione (ma fanno anche pranzo, tè del pomeriggio cena & after). 
Con Elisa ci siamo passate giovedì e abbiamo visto la locandina della festa, piuttosto invitante, quindi ci siamo dette: pourquoi pas? A parte il mojito abbastanza imbevibile (Bacardi puro con fetta di kiwi e lime!), la serata è stata decisamente gradevole, con musica brasileira di sottofondo e il proprietario che, credendoci spagnole, ci ha gentilmente offerto le tapas.




Stasera invece abbiamo deciso di andare a Parmentier (linea 3), in un angolo che non avevamo ancora esplorato: su suggerimento di Omar, siamo andate a cena al Les Fabricants (61 Rue Jean Pierre Timbaud), un resto semplice nell'aspetto ma che ha raggiunto nel giro di dieci minuti la vetta nella mia hit parade personale: accoglienza eccellente, servizio impeccabile e veloce, prezzi modici per essere a Parigi, ma, soprattutto, la cosa migliore che io abbia provato finora: un meraviglioso pavé de canard sauce roquefort (anatra con salsa di formaggio roquefort) circondato da patate a fette e insalata.
Roba veramente da leccarsi i baffi!



Piene come due uova (anche perché le porzioni erano piuttosto abbondanti), abbiamo un po' bighellonato in giro, finché siamo ritornate sui nostri passi: accanto al ristorante c'è un bar che è veramente fuori di testa: La Droguerie Moderne. Ci siamo fermate davanti alla vetrina perché il locale è arredato come se fosse un cantiere, e in più ci sono, appese a delle corde, scarpe che pendono dal soffitto!
Questa cosa mi ha fatto pensare al film Big Fish, e mentre facevo questa riflessione cinematografica, vedo il tipo dietro al bancone che mi fa cenno insistentemente di entrare. Attraverso il vetro gli dico che non c'è posto a sedere e lui mi risponde Mais tu as une place dans mon coeur. Praticamente tutto il locale (che è molto piccolo) assiste al siparietto. 
Come non entrare?
Piccola nota: se ci andate, non fumate sul marciapiede nella parte che non è coperta dalla tettoia. Quelli che abitano lì sopra lanciano le uova. Parola del tizio che staziona sulla porta...

Impressions parisiennes

Gentilmente Elisa si  è offerta di partecipare ancora più attivamente a questa sottospecie di diario.

Finora aveva contribuito in maniera "fotografica", ma inalando l'aria parigina le è partita la vena artistica, e ha quindi deciso di regalare a voi venticinque lettori (questa è una citazione manzoniana bella e buona!) le sue impressioni di settembre. Cito testualmente:

"L'avevo promesso che ci avrei messo lo zampino anch'io, quindi, come direbbero a Paris... voilà!!
Mi presento, je m'appelle Elisà... l'accento è d'obbligo (ci ho provato a spiegar loro la pronuncia italiana... i miei sforzi sono stati evidentemente vani).

Che dire? Ho la fortuna di assaporare l'atmosfera di una delle città più romantiche del mondo. Ebbene sì, invidiatemi, perché Parigi è davvero una città incantevole, persino d'autunno... il grigiore del cielo, che si mescola a quello dei tetti ed al fumo che fuoriesce dagli infiniti comignoli, è una visione talmente romantica che in alcuni scorci vi sembrerà di essere parte di una vecchia foto in bianco e nero ritrovata nella polverosa soffitta di una vecchia signora parigina. 

Ma mi sembra onesto dirvi che non sono solo le soffitte ad essere polverose... acari, blatte, moquettes pluricentenarie e tutto quello che di sporco riusciranno a creare le vostre menti, a Parigi sono parte integrante dell'arredamento... e vi giuro che avrete un certo timore nel munirvi di disinfettante e straccetto... l'effetto sarà uno strano senso di colpa, come d'aver cancellato quell'istanza storica ed estetica che a Parigi ricopre ogni cosa (compresi posate, piatti e bicchieri, e non di rado anche i tavoli).

Ma non preoccupatevi, vi abituerete presto, credo addirittura che non potrete più farne a meno, e a questo punto non vi scandalizzerete neppure di trovare in cucina alimenti non identificati scaduti nel secolo scorso... o ancora residui di cene consumate ad aprile 2010 e gelosamente conservati nella speranza che possano migliorare la loro annata!!

Non ha importanza... siete a Parigi, miei cari..."


giovedì 20 settembre 2012

Gratuit à Paris? C'est incroyable!

A più di due settimane dal nostro arrivo, sembra che non sia ancora il momento (per fortuna? purtroppo? a voi la scelta) di andare a lavorare, quindi, in attesa di conoscere il nostro destino, stiamo facendo i turisti.

Ma mica un turismo scialbo qualunque: stiamo facendo dell'ALTO turismo, un turismo culturale, artistico, enogastronomico, a tutto tondo insomma. Diciamo che facciamo molto girare l'economia. 
Degli altri, però...

Quindi, con Elisa ci siamo organizzate e siamo andate a vedere il Museo Carnavalet, il museo della storia di Parigi, che con nostra grande sorpresa si è rivelato essere gratuito. 


Sì, gratuito: sembra strano che in una città dove tra un po' paghi anche l'aria che respiri (e dove 1/2 litro d'acqua costa come 5 litri di ottima birra, cosa che senza dubbio favorisce l'alcolismo, almeno il nostro), ti venga regalata un po' di cultura.
E che cultura: il museo spazia dall'archeologia alla Rivoluzione Francese, passando per il Medioevo, fino ad arrivare ad opere contemporanee. Anche il palazzo in sé è molto bello; e se si aggiunge che a due passi c'è Place des Vosges con la Casa di Victor Hugo (anche questa free entry), il cerchio si chiude...

martedì 18 settembre 2012

Tour... Sommeil!

Chi, dico chi mai potrebbe osare tanto?

Arrivare alla Tour Eiffel, meraviglia delle meraviglie per il turista che viene a Parigi, e... addormentarsi. 

Ebbene sì, con la mia degna compare Elisa (che sta diventando il mio alter ego, o forse io il suo, chissà), sono stata capace di compiere questo terribile atto di disdegno e indifferenza nei confronti del più celebre monumento di Francia.

Il fatto è che se hai dormito poco, ti sei alzata alle 7 perché nel tuo palazzo vengono a fare la disinfestazione per le blatte (sì, le blatte!), e soprattutto a pranzo hai mangiato a più non posso, è naturale che alle 3 di pomeriggio ti cali la palpebra. E non importa che tu sia di fronte all'ottava meraviglia del mondo.
Il sonno è sonno...

 




Già in métro stavamo per addormentarci, scese a Trocadéro siamo arrivate ai giardini che precedono la Tour Eiffel e ci siamo prima sedute, poi distese e infine addormentate. 

Peccato che ad ogni ora i cannoni sparino acqua. 
Siamo state nebulizzate e costrette alla fuga.

Ma alla fine è spuntato l'arcobaleno!

lunedì 17 settembre 2012

Le weekend à Paris... J'adore!

Per noi abituati alla calma piatta della vita di provincia, la città è un toccasana dal punto di vista mentale.
Sì, mentale, perché mentre da noi ti devi scervellare per trovare qualcosa da fare, e non sempre ci riesci, qui a Parigi sono gli eventi che ti si presentano.

Prendi ad esempio venerdì sera: con Elisa ci siamo trovate per andare a fare una capatina a Rue Oberkampf, dove il venerdì c'è serata. A parte il fatto che in métro abbiamo conosciuto Sébastien, un giornalista di RFI che fa anche il dj nonché la guida abusiva al Père Lachaise (e mi ha anche detto che volendo potrei fare la guida abusiva anch'io in italiano!), abbiamo girato un po' alla ricerca di un posto dove mangiare.
A un certo punto, arrivate davanti al resto La Locandiera, un tipo ci dice che qui si mangia molto bene e che ci sarà dell'ottima musica. Al che, chiedo se lui è uno dei musicisti e candidamente mi risponde di sì, ma che non prende la percentuale per far entrare la gente. Un'occhiata al menu (e soprattutto ai prezzi) e decidiamo di entrare: localino niente male e molto accogliente, cucina così così, buona birra e musica favolosa, con tanto di musicista provolone.

Sabato invece, approfittando delle Giornate Europee del Patrimonio, siamo andate (sì, perché Omar per tutto il weekend è stato NP) a visitare il Senato al Palais Luxembourg, quello dei famosi giardini.
Organizzazione perfetta, percorso impeccabile, palazzo favoloso. Peccato che non siamo riuscite a vedere le Serre, aperte eccezionalmente per questa occasione (siamo arrivate troppo tardi).

Dopo una sosta ai giardini, dove ci sono sedie e sdraiette a disposizione dei visitatori (da noi sparirebbero nel giro di una settimana!), ci siamo spostate per la cena in Rue Mouffetard, Quartiere latino. Dopo aver cercato un po', abbiamo trovato un ristorantino con menu 10 € entrée + plat (acqua compresa).


Mi decido a compiere il grande passo: la raclette con le patate.

La signora mi porta un fornelletto Tefal con una piastra e due padallette con una spatola in legno, più una scodelletta con patate lesse con la buccia.
Arriva la raclette su un piattino e chiedo lumi: arriva direttamente il padrone del locale che mi spiega che devo mettere la fetta di raclette sulla padella, inserirla nel marchingegno, aspettare che si sciolga e poi versarla sulle patate, da mangiare con la buccia.
Un po' perplessa, provo. A parte il fatto che è una roba squisita, non avevo calcolato che il fornelletto emana un gran caldo (e qui in questi giorni la temperatura è ancora abbastanza elevata), e che questo piatto è una bomba micidiale, calorica e pesantuccia! Guardare la sequenza qui sotto per credere. Ero distrutta!
Meglio rifarci in inverno...








sabato 15 settembre 2012

Le Chat Noir et Montmartre

Ieri pomeriggio, visto che il cielo non prometteva niente di buono anche se il sole ogni tanto faceva capolino, abbiamo deciso di fare un po' gli intellettuali della Rive Gauche e siamo andati al Museo di Montmartre, dove proprio ieri ha preso il via la mostra dal titolo "Le Chat noir" (fino al 13 gennaio 2013).

"Le Chat noir"  fu un celebre locale di Montmartre, adibito a spettacoli di teatro d'ombre e cabaret,  fondato nel 1881. Tra i suoi frequentatori più assidui, Paul Verlaine, Claude Debussy e Paul Signac.

La mostra riporta indietro ai tempi della Belle Epoque, tra les affiches di Toulouse-Lautrec, i gatti di Steinlen e le scenografie per il teatro d'ombra di Henri Rivière. Il tutto accompagnato da deliziosa musica d'epoca che vi segue durante tutto il percorso di visita.
Unico neo: il costo forse un po' eccessivo, ma ormai si è imparato che a Parigi si paga anche l'aria...

Poi, finito il giro alla mostra, promenade per Montmartre. Inutile ogni commento... le immagini parlano da sé.
Semplicemente una meraviglia.




giovedì 13 settembre 2012

On dîne chez moi!

 

Approfittando di qualche giorno di vacanza della mia padrona di casa, ieri sera ho buttato su una cenetta a quattro (io, Elisa, Omar e suo fratello Yassyn che vive qui a Parigi) nel "mio" appartamento. 
Con Elisa, da brave massaie, siamo andate a fare la spesa nel tardo pomeriggio al Carrefour vicino casa mia, riuscendo persino a concepire una cena completa di contorno e frutta!
 

Rientrate a casa, Elisa si è gentilmente offerta di pelare le patate (io non è che mi stessi divertendo: dovevo fare un essai di almeno 200 parole sul tema dell'identità nazionale secondo Sarkozy, brrrr!), poi un po' lei un po' io ci siamo occupate della cottura del contorno. 
All'arrivo degli ometti, steak haché alla piastra con salsa ai funghi (ovviamente presa già pronta), le patate cotte a puntino, la birretta bella fresca (peccato che una bottiglia ce la fossimo già scolata noi femminucce durante i preparativi) e belle pesche succose a fine pasto.

Peccato che dovrò giustificare a Madame l'assenza delle cialde Volluto dalla sua macchina Nespresso...

Mais ici c'est la fête.


martedì 11 settembre 2012

C'est interdit!

Prendre des photos dans les magasins? Mais c'est interdit!
Prendi les fleuristes a Place Louis Lépine, a due passi da Notre Dame: uscite dal métro, con Elisa abbiamo iniziato a girare tra fiori, piante e cianfrusaglie da giardino o meno, dal gusto così parigino-romantico, e inevitabilmente è scattato il photo-moment. 
 
Avremo fatto in tempo sì e no a scattare tre foto a testa che un tipo ci si è fiondato addosso, minaccioso, dicendo che "questo è un esercizio commerciale, non è un monumento, qui non va bene fare delle foto, perché se tutti facessero foto, nessuno comprerebbe, ma tutti si limiterebbero a fare delle foto senza comprare niente" e bla bla bla. 
Chi mi conosce sa che quando c'è della polemica in aria, io ci vado a nozze. E la cosa mi è ancor più congeniale quando penso di avere ragione. 

QUINDI ho iniziato ad argomentare (in francese, mi sono stupita da sola delle mie capacità oratorie!) che magari turisti e non che fanno le foto ai negozi non è un fatto tanto negativo, e che questo non impedisce che io poi possa acquistare qualcosa, mostrando poi le foto a qualcun'altro che a sua volta potrebbe essere invogliato a venire a comprare qui. 
C'est une stratégie de marketing!
Niente da fare, non sono stata abbastanza convincente. Come se non bastasse, il tizio alla fine ci ha chiesto se eravamo spagnole, volendo forse cercare di redimerci (gli spagnoli sono simpatici e mattarelli, lo sanno tutti!), ma alla nostra risposta ci ha detto "arrivederci, ciao" con quel sorrisetto sarcastico che è tipico dei parigini e ancor più tipico dei parigini verso gli italiani...

Ovviamente non abbiamo comprato niente. E niente mai compreremo, da persone del calibro di questo qua.
Tant pis!


Pomeriggio sul St. Martin

Ieri pomeriggio, approfittando della temperatura ancora piuttosto elevata, io ed Elisa, fare niente per non fare niente, siamo andate al canale di St. Martin, che, per i cultori del cinema, è quello immortalato nel film Le fabuleux destin d'Amélie Poulain
Il canale è facilmente raggiungibile dalla linea 3,5,8,9, e 11, stando solo a pochi passi dalla fermata République.

Libro e lettore mp3 à la main, ci siamo comodamente accomodate sul muretto lungo il canale, e abbiamo decisamente apprezzato la brezzolina che dava un po' di sollievo dal caldo. Peccato per l'acqua non proprio cristallina...

Unico inconveniente: se passa un Canauxrama, cioè un bateau per la crociera sul canale, rischiate di venire travolti dall'onda malefica e mefitica sollevata dal mezzo.


Chiedere ad Elisa in merito... i piedi (bagnati) sono suoi.

domenica 9 settembre 2012

Parigi, ovvero come spendere tempo e denaro!

Dato che Omar è latitante da venerdì, io ed Elisa ci siamo dette che è meglio girare Parigi finché il tempo e la temperatura stranamente più che gradevole lo permettono, quindi abbiamo iniziato a fare dei gran giri, anche approfittando del nostro amato Navigo.

Siamo andate ad Arts et Métiers (negozietti vari), Saint-Germain-des-Prés (librerie), Rue de Sèvres (Bon Marché, cioè boutiques costosissime che spaziano dall'abbigliamento alla cosmetica, passando per il design e l'architettura; Grande épicerie, negozio megagalattico che ha generi alimentari a dir poco esosi da tutto il mondo - per avere un'idea: un kg di Parmigiano Reggiano costa 65,00 € e un pacco di pasta De Cecco da 1/2 kg 3,20 €). Non paghe, abbiamo deciso anche di dedicarci al settore enogastronomico: venerdì la cantina Le 11ème Domaine, ieri sera cena al Café de l'Industrie a Bastille...
Oggi: piquenique (eh sì, in francese è così) al Parc des Buttes Chaumont, con pennichella postprandiale, poi spostamento a Belleville, con merenda-cena (alle 18!) croque monsieur & pinta di Blanche, per terminare con un bel pain au chocolat (l'idea era di prendersi una fumante crèpe cioccolato e cocco chez Imogène, mais c'est dimanche et il est fermé!). La domanda è: si può vivere così?

Quelle vie de chien...

Oh mio CARO Navigo...

E vai!!! Finalmente ho ottenuto questo benedetto Navigo!
Dopo giorni travagliati in cui spostarsi con il métro era come fare un investimento in Borsa, finalmente, alla modica cifra di 62,90 € mensili (!), posso spostarmi dove e quando voglio, e posso persino permettermi di prenderlo semplicemente per andare da una fermata a quella successiva, senza dover macinare kilometri a piedi... c'est merveilleux!
E lo è ancora di più visto che la carta ha validità dieci anni, quindi potrò usufruirne ogni volta che tornerò qui, per un abbonamento settimanale o mensile.
E meno male, visto che per fare la carta Navigo sono dovuta andare ben 2 volte al Pont de Neuilly (cioè dalla parte opposta rispetto a dove abito io), visto che la prima volta mi ero dimenticata la fiche famille e la tipa del guichet non ne ha voluto sapere, perché non potevo "dimostrare quale fosse il mio domicilio attuale".
Maledetta burocrazia....

Settimana devastante... ma APPAGANTE!

Purtroppo l'aggiornamento in tempo reale è piuttosto difficile... questa settimana ci siamo un po' barcamenati tra il corso di francese la mattina, il pranzo alla P'tite Bouffe, il dover cercare di ottenere l'abbonamento per il métro e una carta telefonica francese, e la voglia di girare per questa città meravigliosa...

Ma in tutto ciò che fai, un po' di arte culinaria francese non ce la vuoi mettere? 

Un tardo pomeriggio, io ed Elisa, dopo ovviamente aver fatto una lauta merenda a base di pain au chocolat & affini, abbiamo avuto il coraggio di prendere la linea 9 e scendere ad Oberkampf per andare a gustare le meravigliose galettes Chez Imogène, in Rue Jean-Pierre Timbaud, cosa che io fortunatamente avevo già avuto occasione di fare a maggio, durante una mia precedente visita parigina. 
Farei cena qui tutte le sere, se non fosse che si trova dall'altra parte della città! Mmmmhhhhh... mi torna l'acquolina solo a guardare questa foto... gentilmente concessa da Elisa, ammetto!

Arrivo a destinazione!

Domenica 2 settembre: partenza alla volta di Paris! 


Diciamo che l'esordio non è stato dei migliori: partenza del volo in ritardo di un'ora, turbolenze per tutto il viaggio, il minibus che ci ha allegramente scaricato a Montparnasse con conseguente trascinamento di valigia&co. su e giù per le scale del métro, ricerca affannata dell'esatta ubicazione del mio appartamento, situato praticamente fuori dal mondo dall'altra parte della città... insomma, un inizio coi fiocchi! 

Unica consolazione: dover prendere la linea 6 el métro da Montparnasse a Trocadéro e vedersi sfilare davanti la Tour Eiffel appena arrivata e stanca morta... una sensazione meravigliosa!

Insieme ai miei compagni di viaggio, Omar ed Elisa,  abbiamo subito iniziato ad ambientarci, con una bella cenetta a base di soupe à l'oignon, salade parisienne etc. nel Quartiere Latino (sai com'è, il mezzo panino gentilmente offertoci da Air France ormai aveva esaurito il suo potente effetto nutritivo). Pas mal, pas mal...