Dopo la mia ultima visita guidata a Château Pape Clément (normalement doveva essere alle 17.00, ovviamente sono arrivati molto in ritardo), spostamento in massa di tutto il comparto Bernard Magrez - Luxury Wine Tourisme a Bordeaux per "l'ultima cena".
Pyves aveva suggerito una pizzeria a suo dire favolosa (proprietari napoletani doc, sicuramente una garanzia!), ma purtroppo era già sold out e quindi abbiamo ripiegato sul ristorante italiano Le Veneto ad Allées de Tourny.
Appuntamento alle 20.00, visto che nessuno si era fatto ancora vivo, io e Elisa siamo entrate per accaparrarci un posto (non si può prenotare), e nel mentre ci siamo prese un bell'aperitivo (inutile dire che in Francia l'aperitivo consiste semplicemente nel bere; se vuoi qualcosa da sgranocchiare, te lo puoi scordare).
Quando anche Laurent e la futura M.me Faucheux sono arrivati (Laurent doveva chiudere la boutique, povero!), sono scattate le ordinazioni: lasagne, risotti, linguine, il tutto arrosé da buon Nero D'Avola (che va bé, è siciliano a dispetto del nome del ristorante, ma poco importa...).
Durante la cena, Charlotte se ne esce con un pacchettino: un cadeau pour moi!
Devo dire che proprio non me l'aspettavo, sono stati carinissimi; dopo due ore di spacchettamenti (anche perché il Campari stava facendo effetto, e il vino pure), ho estratto dalla confezione un joli collier che Pyves mi ha gentilmente aiutato ad indossare, mentre Charlotte gli raccomandava di cercare di non strangolarmi...
A fine cena, io, Elisa, Charlotte, Pyves e Gilles abbiamo deciso di proseguire la serata al pub Charles Dickens lungo les Quais.
Al momento di salutare Laurent, lui mi ha fatto promettere di tornare a Bordeaux durante l'estate prossima, e mi ha detto che, se vorrò, si potrà fare anche un pensierino su fatto di poter tornare a lavorare a Pape Clément.
Di fatto, è un arrivederci...
Arrivate a mezzanotte e un quarto, abbastanza andanti, con Elisa ci siamo rese conto che avevamo esattamente quindici minuti per arrivare a Quinconces e prendere l'ultimo autobus per tornare a casa, altrimenti sarebbe stato taxi-super-cher.
Salutati gli altri, siamo partite a razzo lungo les Quais ridendo come due sceme (con svariati tizi che si sono girati per strada con la classica faccia: ma queste che fanno?) e siamo arrivate giuste giuste alla fermata del bus: anche stavolta, le nostre tasche se la sono vista brutta...
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